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Pillole di personal branding per liberi professionisti del settore del benessere


Dovremmo tutti innamorarci, indipendentemente dal nostro lavoro più o meno creativo, della nostra idea, qualunque essa sia. La nostra idea o la nostra attività vanno a braccetto con quello che oggi individuiamo come personal branding.

Questo articolo è una breve introduzione sul branding, in particolare per le professioni di ascolto e di aiuto come quella dello psicologo.



Nei prossimi articoli che seguiranno approfondiremo quali sono gli aspetti fondamentali per la promozione del proprio brand per le professioni di ascolto sia in termini di strategia digitale che in termini di promozione della propria attività.

In generale le tendenze oggi ci dicono che entro il 2020 (Forbes, 2012) metà dei lavoratori sarà indipendente. Freelance, imprenditori, consulenti, lavoratori in proprio, liberi professionisti, esperti... scegliete il termine che più vi si addice. L’obiettivo di queste professioni, indipendentemente dal settore a cui appartengono, è quello di arrivare al mercato: offrire i propri servizi, i propri prodotti, le proprie consulenze a chi ne necessita. La domanda che si rivolge all’esperto è una domanda che necessita di risposte.

Se osserviamo il contrapporsi classico del mercato tra domanda e offerta possiamo tradurlo nell’esigenza del libero professionista di distinguersi, manifestarsi, promuoversi.



Cosa fare quindi? La prima cosa a cui approcciarsi è l’esigenza di strutturare strategie di comunicazione e di presenza volte a farsi scegliere: trasformare in questo modo la propria presenza in un segnale chiaro che si distingua dal brusio del mercato, saturo, di presenza più o meno rilevanti.


Il personal branding è il processo per identificarsi e comunicare, a se stessi e al mercato il proprio lavoro, nel modo e nelle prospettive più efficaci nel breve e nel medio periodo.

Definire i propri punti di forza e di debolezza significa distinguere cosa ci rende unici e differenti rispetto i nostri concorrenti. Ecco il punto di partenza. Qualunque sia la professione, manager o psicologo, il punto di partenza sei TU.


In un passato forse fin troppo recente, la comunicazione era incentrata sulla promozione personale, costruirsi un’immagine definita a tavolino o addirittura, per alcuni professionisti in modo particolare, solo basata sul passaparola.


Oggi, web 2.0 e digitale, social network e modalità di sempre on line che valgono per tutto e tutti hanno stravolto l’ecosistema generale. La relativa conversazione allargata che ne deriva ha spostato il baricentro verso orizzonti più ampi. Essere ed esserci, nel mondo digitale significa essere soprattutto presenti. Creare e strutturare relazioni con il proprio cliente che devono avere alla base una valida struttura valoriale ricca di concretezza, trasparenza e condivisione.

Accanto alla presenza sul web e nel web, c’è la sempre più frequente richiesta di contenuti. La rete e l’agorà virtuale entro la quale siamo tutti presenti ci consente oggi di condividere contenuti su quello che siamo e quello che facciamo oggi, sulla nostra attività. Contenuti che nella loro autenticità ci rappresentano e che quindi sono idonei per essere fruiti dai nostri “consumatori-clienti-pazienti” e quindi diffusi nella rete, diffondendo così la nostra immagine e facendo portatori del nostro brand.


Iniziamo a definire quali sono i nostri punti di forza e di debolezza e cosa vogliamo comunicare al nostro prospect (che niente non è che il potenziale cliente che sta fuori dalla nostra porta). A chi ci rivolgiamo e con che tono di voce ci rivolgiamo loro?


Una volta che abbiamo definito chi siamo noi possiamo, con lungimiranza, guardare fuori dalla nostra finestra e comprendere chi c’è ... chi sono i nostri concorrenti e chi i nostri potenziali clienti. Solo a questo punto avremo a pieno compreso quali sono gli attori del nostro mercato. Torneremo così a parlare di noi come attore principale di una strategia che coinvolgerà mezzi e modalità differenti a seconda di chi abbiamo identificato essere il nostro target.

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